venerdì 27 aprile 2012

Omicidi analitici

Nel saggio Numeri immaginari Emmer dedica un paio di paginette alla recensione del romanzo The Calculus of Murder, del matematico statunitense Erik Rosenthal. Incuriosito, me ne sono procurato una copia (il libro non è di facile reperibilità; credo ne esista anche un'edizione italiana), che ho appena terminato di leggere. Si tratta di un mystery senza tante pretese, dallo sviluppo abbastanza scontato, con protagonista un insegnante-ricercatore e detective part-time che, più o meno, mette in campo le sue competenze matematiche nella risoluzione dei casi affidatigli. Più o meno, perché la matematica presente nel romanzo è abbastanza estranea alla trama (tranne un breve passaggio dove una semplice equazione differenziale viene utilizzata per modellare l'assorbimento di una sostanza da parte dell'organismo). A dire il vero, le parti del romanzo che più mi hanno convinto sono le descrizioni dell'attività didattica del protagonista, dalla scelta di esempi appropriati ai rapporti non sempre idilliaci con il corpo studentesco (con l'immancabile babbeo che corregge le prove scritte a posteriori... è capitato anche a me, e un paio di volte ci sono anche cascato...). Si tratta insomma di un romanzetto gradevole, ma non certo di un must, nemmeno per gli appassionati di fiction a sfondo matematico.

giovedì 26 aprile 2012

A proposito...

... di Flatland: su YouTube è disponibile per intero anche l'adattamento che precede di una quindicina d'anni la versione di Emmer. In questo caso si tratta di un "cartoon" puro, valorizzato dalla voce di Dudley Moore. Non so voi, ma io lo trovo più simpatico. Eccolo qui:

mercoledì 25 aprile 2012

A proposito...

... di Michele Emmer: grazie a YouTube è visibile (suddiviso in tre parti) il suo adattamento del Flatland di Abbott, realizzato in parte con la tecnica dello stop-motion (interessante l'uso dei poligoni trasparenti) e in parte in computer grafica (un lavoro pionieristico: il cortometraggio è del 1982).
Eccone la prima parte:


La seconda è qui, la terza qui.

martedì 24 aprile 2012

Al cinema!

Con Numeri immaginari (Bollati Boringhieri) il matematico, cineasta e cinefilo Michele Emmer ci propone un affascinante sguardo a 360 gradi sul mondo del cinema dal punto di vista del cultore di matematica. Il saggio, strutturato come un lungometraggio (prologo, primo tempo, intervallo e così via), procede in maniera molto libera, per associazione di idee, e ci presenta tutta una serie di lungo- e cortometraggi (ma anche romanzi e racconti), sia scontati (come A beautiful mind), sia rari o praticamente irreperibili (come La lezione di matematica, del 1949, di cui viene comunque fornito uno "sbobinamento" in appendice), spesso accompagnati da gustosi spunti autobiografici, senza snobbare film "di cassetta" come Jurassic Park o Rain Man. Il libro si legge tutto d'un fiato, ma conviene tenere a portata di mano un blocchetto per appuntarsi gli innumerevoli suggerimenti per visioni, letture (con qualche "spoiler" di troppo: Emmer mi ha rovinato il finale di Presunto innocente...) e ulteriori approfondimenti. Sicuramente influenzerà non poco i contenuti di questo blog.

lunedì 23 aprile 2012

Da Gerberto all'ENIAC

Nel 1961, IBM contribuì alla realizzazione di una nuova ala del California Museum of Science and Industry con una mostra intitolata Mathematica: a World of Numbers... and Beyond, affidandone l'allestimento ad una celebre coppia di designers statunitensi, Charles e Ray Eames (quelli di Potenze di dieci). Cinque anni più tardi, sempre grazie ai coniugi Eames, i contenuti dell'esposizione vennero condensati nell'enorme (0.61 x 3.7 m) poster Men of Modern Mathematics, una timeline rappresentante circa un millennio di progressi matematici e, più in generale, scientifici. Un esemplare (originale, anche se un po' bistrattato) di tale poster fa bella mostra di sé in un corridoio del Liceo dove insegno, e a volte mi fa comodo come promemoria per situare personaggi ed eventi.
Qualche settimana fa, in occasione del centenario della nascita di Bernice Alexandra "Rey" Eames (1912-1988), IBM ha pubblicato (gratuitamente!) una app per iPad contenente una copia ad alta risoluzione del poster del 1966 e, soprattutto, una sua versione interattiva, corredata di links a Wikipedia e MacTutor. L'intervallo temporale coperto è lo stesso del poster, grosso modo dall'anno 1000 (il papato di Silvestro II) al 1946 (la costruzione del primo "computer"). Per quanto riguarda le descrizioni biografiche, il primo matematico menzionato è Omar Khayyam (1043-1123), e l'ultimo è John von Neumann (1903-1957), considerato da molti "l'ultimo dei grandi matematici".
Ai (felici, suppongo) possessori di un iPad consiglio quindi di scaricarsi (qui) Minds of Modern Mathematics, app corredata, tra l'altro, di alcuni dei filmati didattici prodotti dagli Eames e dai loro collaboratori (tra cui spicca, però, l'assenza di Powers of ten).

mercoledì 11 aprile 2012

Jack Tramiel, 1928-2012

Forse non era famoso come Steve Jobs, ma Jack Tramiel, scomparso domenica all'età di 83 anni, ha avuto per l'informatica un ruolo senz'altro paragonabile a quello del guru di Apple. Nato in Polonia, sopravvissuto ad Auschwitz, Tramiel verrà per sempre ricordato come il creatore del mitico Commodore 64, prodotto in circa 17 milioni di esemplari tra il 1982 e il 1994 (già, per dodici anni di seguito: oggi se l'iMac non viene aggiornato da sei mesi nessuno lo vuole più...), l'home-computer che per molti quarantenni di oggi rappresentò la porta d'ingresso nel mondo dell'informatica (e dei videogames...). Tramiel, dopo un tumultuoso divorzio dalla Commodore, fu anche l'artefice dell'Atari ST (il principale rivale dell'Amiga), un'altra macchina ricordata ancora con nostalgia.
Per rivivere un po' dell'atmosfera di quei mitici anni '80, consiglio la lettura del saggio Commodore: a company on the edge, dell'esperto di storia del computer Brian Bagnall (cui farà seguito, tra qualche mese, il secondo volume, The Amiga years).



lunedì 9 aprile 2012

Matematica... con le mani

La prima volta che ebbi modo di assistere ad una conferenza di Albrecht Beutelspacher (una dozzina d'anni fa, in occasione di un Mathematisches Colloquium all'università di Zurigo) tornai a casa con un modello per la realizzazione di un icosaedro troncato (un pallone da calcio, insomma), che realizzai il giorno appresso e che per un po' fece bella mostra di sé sulla mia scrivania al Politecnico. Qualche anno dopo rividi il matematico tedesco (ed ebbi anche il piacere di sedere a tavola con lui) ad Ascona, nell'ambito di un Workshop sull'insegnamento della matematica, in occasione del quale non mancò di deliziare la platea improvvisando con un semplice foglio di carta uno dei suoi celebri "giochini".
Come mostrano anche i filmati da lui realizzati per la televisione tedesca (vedi qui), Beutelspacher è un vero maestro nella visualizzazione dei concetti matematici, ed è proprio questo il tema del suo saggio Piega e spiega la matematica, scritto a quattro mani con Markus Wagner e uscito in italiano un paio d'anni fa da Ponte alle Grazie. Il libro contiene tutta una serie di suggerimenti per esplorare in modo costruttivo la matematica: figure piane, curve, simmetrie, solidi, semplici relazioni numeriche e codici segreti sono gli ingredienti delle esperienze che i due autori ci propongono, impiegando materiali molto semplici e mantenendo il livello di approfondimento accessibile anche ad un pubblico molto giovane.
Tra l'altro, se qualcuno volesse costruirsi l'icosaedero troncato, il modello è disponibile qui, in coda ad un breve saggio di carattere didattico pubblicato da Beutelspacher assieme ad una sua collaboratrice, Susanne Prediger.