lunedì 9 dicembre 2013

A feeling of power

Ho menzionato un paio di volte il racconto The Feeling of Power, di Isaac Asimov, la storia di un'umanità che riscopre il calcolo mentale. Per caso, ieri mi sono imbattuto in una sua versione filmata (amatoriale), diretta da tale Richard North e postata su YouTube da uno dei suoi interpreti, Daniel Gennis. Eccola, ma con un'avvertenza: il finale è molto più splatter rispetto al racconto originale, ed è sconsigliato ai più sensibili.

domenica 8 dicembre 2013

Quattro libri...


Quattro libri, letti negli ultimi mesi, in ordine di gradimento:
  • Mathenauts. Chi meglio di Rudy Rucker poteva documentare con un'antologia le contaminazioni tra matematica e Science Fiction? Il libro, uscito nel 1987 e oggi difficilmente reperibile, contiene una scelta di racconti di autori più o meno noti, dal celeberrimo The Feeling of Power di Asimov (vedi anche qui), al Messaggio trovato in una copia di Flatland dello stesso Rucker, passando per altri autori molto noti della SF (Niven, Sheckley, Pohl, Watson, Benford) e per altri meno noti, come Norman Kagan, il cui racconto dà il titolo al libro (senza dimenticare Martin Gardner e Douglas Hofstaedter).
  • Abbasso Euclide! Già il titolo ci fa capire che, con il terzo volume della sua storia della geometria, Piergiorgio Odifreddi è finalmente giunto al periodo (per me, almeno) più appassionante, quello in cui la disciplina ha cessato di essere ossessionata dalla riga e dal compasso, liberandosi dalle costrizioni imposte dal postulato delle parallele. Ma, come ci fa notare il frontespizio, anche da una geometria rigidamente legata agli aspetti logici e più libera anche nella rappresentazione degli oggetti studiati (abbasso pure Hilbert, quindi). Difatti il libro abbonda di illustrazioni: opere d'arte (da El Greco a Hokusai a Jackson Pollock), fotografie dei protagonisti, locandine pubblicitarie, frattali, immagini tridimensionali, tutte volte a meglio far comprendere le nuove geometrie sorte nel corso degli ultimi due secoli, per concludere con la "spallata" data da Kurt Gödel al programma Hilbertiano. Interessante anche l'appendice, una "divagazione artistica" dedicata all'uso che l'arte ha fatto, nei secoli, dei concetti geometrici che si stavano via via imponendo.
  • La gioia dei numeri (titolo molto, ma molto meno intrigante dell'originale The Joy of x), del matematico statunitense Steven Strogatz. Un "tour guidato", come recita il sottotitolo inglese, attraverso quella che è sostanzialmente la matematica liceale (e un po' oltre), descritta senza far praticamente uso dei formalismi classici. Non un libro di testo, quindi, ma un'eccellente libro divulgativo, di sicuro interesse anche per l'insegnante. Tra l'altro, all'assenza del rigore proprio di un'opera di matematica sopperiscono i rimandi commentati situati in coda ad ognuno dei capitoletti. Credo che anche questo blog potrà trarne profitto.
  • La serie di Oxford. Simon Singh, qui, mostra di aver gradito il romanzo del matematico e scrittore argentino Guillermo Martinez, parlando di un "potente cocktail" di matematica e mystery. A me, francamente, il cocktail non è piaciuto granché: l'autore ci versa una storia tutto sommato lineare (con l'irrinunciabile colpo di scena finale), un po' di matematica "vera", qualche aneddoto celebre (la vicenda si svolge nelle settimane in cui Wiles annunciava la prima versione della sua dimostrazione) e i Sette piani di Buzzati, ma non riesce, a mio parere, a "shakerare" il tutto a dovere. Prima o poi darò anche un'occhiata al lungometraggio con Elijah Wood e John Hurt tratto dal romanzo.