lunedì 15 dicembre 2014

Amore e... programma di Langlands

Edward Frenkel (senza rapporti di parentela né con il quasi omonimo Edward Fraenkel, né con il più celebre Abraham Fraenkel) è un matematico di origine russa, attualmente professore all'Università della California a Berkeley. Negli ultimi anni il suo lavoro si è focalizzato su alcuni aspetti del cosiddetto programma di Langlands, di cui è diventato uno degli esponenti di spicco, ma ciò non gli ha impedito di condividere con il mondo la passione per il suo campo di studi, attraverso alcuni dei filmati di Numberphile, la sceneggiatura di un lungometraggio, la partecipazione ad un controverso cortometraggio e, soprattutto, il libro Amore e matematica.
Recentemente tradotto in italiano, nel libro si mescolano un'autobiografia dell'autore, un'introduzione di carattere divulgativo alle idee e agli scopi del programma di Langlands e, non da ultimo, una dichiarazione d'amore nei confronti della matematica intera. 
Saranno piuttosto gli aspetti autobiografici a colpire il lettore occasionale: Frenkel, nonostante la sua relativamente giovane età, è vecchio abbastanza da aver vissuto nell'URSS pre-perestroika, subendo in pieno le conseguenze dello strisciante antisemitismo sovietico (agli studenti di famiglia ebraica era precluso l'accesso alle facoltà più prestigiose). Fortunatamente, qualche escamotage (come il frequentare di nascosto i corsi più interessanti, con la complicità di chi aveva riconosciuto la sua bravura) permise al suo talento di sbocciare, facendone uno dei teorici dei numeri più interessanti della sua generazione. Per quanto riguarda gli aspetti più tecnici, il libro risulta invece piuttosto impegnativo. Frenkel fa del suo meglio per presentare in modo accessibile alcune idee-chiave del suo campo di studio, che mira ad unificare alcuni aspetti della teoria dei numeri , della geometria algebrica e della fisica teorica grazie a strumenti quali le forme automorfe o le funzioni-L di Dirichlet. All'inizio ci riesce, anche perché gli oggetti descritti sono relativamente semplici (come i gruppi delle trecce), ma più avanti l'autore decolla letteralmente, lasciando a terra, probabilmente, gran parte dei lettori. Ciò non è necessariamente un difetto, però, dal momento che i concetti sono comunque esposti in modo sufficientemente accattivante da stimolare ulteriori approfondimenti (nel frattempo, mi sono procurato questo libro - magari lo leggerò nella pausa natalizia; potrebbe essere interessante dare un'occhiata anche qui e qui).
Mi sento, quindi, di consigliare il libro senza riserve. Tra l'altro, il titolo mi ha riportato alla mente l'esordio di una conferenza a cui ho assistito qualche settimana fa, tenuta da un giovane, brillante e appassionato matematico, che suonava pressappoco così: "sono abbastanza stufo di sentirmi chiedere «perché fai matematica?»; sarebbe come chiedermi «perché stai con tua moglie?». La risposta è semplice: la amo. Tutto qui."

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