martedì 27 ottobre 2015

Il matematico napoletano


Di Renato Caccioppoli avevo sentito parlare per la prima volta nel secondo volume della Storia della filosofia greca di Luciano de Crescenzo, testo che mi aveva reso un po' più digeribile la Filosofia al Liceo (in seguito mi sono poi pentito del mio approccio un po' pragmatico agli studi liceali, che mi aveva garantito sì dei bei voti, ma non quell'amore per la Cultura che oggi, da insegnante, vorrei vedere nei miei alunni). Ne sentii poi riparlare all'ETH, dall'ottimo Michael Struwe (da cui all'esame ebbi però un voto soltanto discreto), che nel corso di Integrazione e teoria della misura (Mass und Integral) si soffermò ampiamente sui cosiddetti insiemi di Caccioppoli.
Gli ultimi giorni della vita di Caccioppoli, uomo geniale e tormentato, sono ben narrati nella pellicola Morte di un matematico napoletano, di Mario Martone (David di Donatello 1993 per il miglior regista esordiente), il cui ritmo lento ben trasmette l'angoscia che l'avrebbe condotto al gesto estremo. Ho visto il lungometraggio solo di recente, quasi per caso. Lontano anni luce dal linguaggio cinematografico di altre pellicole biografiche, val certamente la pena di essere riscoperto.
Tra l'altro, chi riconosce il teorema abbozzato sulla lavagna?

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