venerdì 1 aprile 2016

Applicazioni...

Confesso di aver piuttosto trascurato, per lo meno nel corso dei miei studi, gli aspetti applicativi della matematica. E non so nemmeno il perché, dal momento che in alcuni momenti la mia scelta di dedicarmi ad uno degli ambiti apparentemente più lontani dall'applicazione (apparentemente, perché crittografia e teoria dei codici fanno uso della geometria algebrica) si è rivelata sì appagante, ma anche un po' autolesionistica. Fatto sta che ho sempre guardato con un certo distacco alla matematica applicata. A torto, ovviamente, visto che essa non manca certo di stimoli, come mostra ad esempio un volumetto che ho letto di recente, La matematica e la realtà (dal bel sottotitolo Capire il mondo con i numeri), di Giorgio Israel (purtroppo scomparso alcuni mesi or sono), uscito l'anno scorso per i tipi di Carocci.
Il libro è suddiviso in tre parti. Nella prima, di carattere abbastanza tecnico, l'autore, attraverso una scelta azzeccata di esempi (crescita malthusiana e logistica, modelli di Lotka/Volterra, teoria dei giochi), ci mostra come la matematica si riveli un mezzo potente per descrivere la realtà. La seconda parte, dal taglio maggiormente storico/filosofico, è dedicata all'evoluzione della modellistica matematica, con particolare attenzione alla fisica, dalle prime intuizioni di Galileo fino a Von Neumann, passando per Newton, Fourier e, nuovamente, Vito Volterra. Nel capitolo conclusivo, estendendo il discorso ad altri campi, in particolare l'economia, l'autore si interroga nuovamente a proposito dell'efficacia della modellizzazione matematica (l'irragionevole efficacia di Wigner), anche alla luce delle più moderne applicazioni del calcolatore. Il libro termina con una (condivisibilissima) messa in guardia nei confronti dell'abbandono di un approccio umanistico, indispensabile per conservare un rapporto fruttuoso tra la matematica e gli altri campi dello scibile.


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